Annoverato tra i sintomi più invalidanti dell’uomo, chi ha provato il mal di denti sa bene quanto dolore si possa provare.
In casi del genere, il ricorso a un analgesico è piuttosto frequente. Ma quando il dolore si presenta in forme acute e croniche è opportuno rivolgersi a un odontoiatra in grado di individuare la sintomatologia, risalire al fattore eziologico e operare in modo specifico.
Le cause che possono provocare il mal di denti sono tante e legate a diversi fattori. In questo articolo passeremo in rassegna tutte le forme del dolore dentale.
Le cause del mal di denti
L’odontalgia (termine medico per identificare il classico mal di denti) è dovuta alla comparsa di un agente in grado di compromettere la naturale integrità somatica di un organo.
Spesso, la sua insorgenza si manifesta con un dolore localizzato che, nel corso di un periodo variabile (alcuni giorni o diversi mesi), può irradiarsi ai denti adiacenti, penetrare i tessuti gengivali e, nei casi più gravi, colpire anche le strutture ossee, sede alveolare dei denti.
La connotazione dolorosa può essere pulsante o persistente, ma può anche essere una leggera sensazione di fastidio che si acutizza in risposta a determinati stimoli fisici o termici.
In genere, tutte le forme del mal di denti sono dovute:
- a un’infezione che può colpire la corona, il colletto o la radice del dente;
- a un’infiammazzione gengivale;
- a uno stato di sofferenza anatomica o funzionale: è il caso di trauma, ipersensibilità o crescita dentale;
- a fattori idiopatici e, quindi, di difficile diagnosi.
Mai sottovalutare le conseguenze del dolore ai denti
A scatenare la maggior parte dei mal di denti è la carie, una malattia degenerativa di origine batterica.
Il processo di degradazione del dente procede dallo smalto. In casi del genere, il dolore si acutizza in seguito a stimolazioni di natura meccanica (lo spazzolamento dei denti), o sbalzi di temperatura. Questo accade perché la dentina è percorsa da microscopici canali detti tubuli e gli stimoli possono provocare movimenti liquidi tali da indurre la reazione della polpa dentale.
In base alla diffusione della carie, essa può giungere a colpire la polpa. A uno stadio del genere, la progressione dell’infezione genera la pulpite, che può essere reversibile – quando la polpa dentale può essere conservata – o irreversibile, quando il tessuto è necrotico.
In questi casi, il dolore può essere provocato da sollecitazioni esterne oppure essere indipendente da esso.
Quando la necrosi della polpa è ormai completa, il paziente rischia di incorrere in periodontite apicale. Noto con il termine di ascesso, a questo stadio di sviluppo della patologia, il dente è estremamente sensibile, mentre il dolore è persistente e si manifesta anche durante la masticazione.
Anche un trauma dentale può provocare mal di denti. È il caso dei cosiddetti denti scheggiati che rischiano di danneggiare la polpa. In casi del genere, il dolore può manifestarsi subito dopo la lesione o anche molto tempo più tardi.
Infine, non resta che citare il mal di denti provocato da pericoronite o infiammazione dell’opercolo. Si tratta di un’infezione che colpisce il tessuto gengivale pericoronale quando un dente del giudizio rimane incluso e semi-incluso nella gengiva. In casi del genere, residui alimentali possono depositarsi in questo lembo di tessuto favorendo la proliferazione batterica.
Se hai mal di denti e desideri sottoporti ad una visita per conoscere le cause e identificare la cura necessario, puoi richiedere un appuntamento presso lo Studio Dentistico del dott. Amerigo Cantoro a Lecce chiamando il numero +39 328 189 1320 oppure compilando il form.
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